MESSICO: GIUSTIZIA PER I 43 STUDENTI SCOMPARSI A IGUALA

Circa 80 studenti dell'istituto magistrale di Ayotzinapa viaggiavano su tre autobus la sera del 26 settembre 2014, quando si sono trovati di fronte la polizia locale di Iguala. Gli ufficiali hanno aperto il fuoco contro gli autobus, uccidendo tre studenti e tre passanti. Molti studenti sono stati gravemente feriti e uno di loro è in coma; 43 studenti vengono arrestati e caricati in veicoli della polizia.

Non si sono più visti da allora.
Sono vittime di sparizione forzata
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Il governo messicano ha comunicato che l'inchiesta sul caso ha portato all'arresto di 110 persone, la maggior parte dei quali agenti di polizia locale e presunti appartenenti a bande criminali. Gli arrestati sono stati accusati di diversi reati - sequestro di persona e omicidio - ma non di sparizione forzata.

A causa della mancanza di accesso ai fascicoli giudiziari, gli avvocati delle vittime non possono confermare questo dato. La Procura generale della Repubblica afferma che la polizia locale ha consegnato i 43 studenti a una banda locale che li ha poi uccisi e bruciati vicino a Iguala. Tuttavia, gli esperti forensi indipendenti hanno sottolineato che le prove a sostegno di questa tesi sul destino degli studenti non sono adeguate né sufficienti

L'indagine ha anche scoperto la collusione tra funzionari locali e bande criminali.
Secondo i risultati ufficiali, gli agenti di polizia coinvolti, così come le altre autorità locali, sembrano essere implicati in reati gravi e violazioni dei diritti umani nella zona Iguala già da prima della scomparsa dei 43 studenti. Nessun funzionario federale o statale ha dato spiegazioni per le mancate indagini su queste accuse, sebbene siano state fatte pubblicamente.

Il 7 dicembre 2014 gli esperti forensi indipendenti hanno confermato che parte del corpo di uno dei 43 studenti è stato ritrovato e identificato. Si tratta di Alexander Mora Venancio. Tuttavia, gli esperti non sono stati in grado di stabilire le circostanze del ritrovamento perché mancavano informazioni adeguate da parte dei funzionari che avevano effettuato la ricerca.

Grazie alla pressione esercitata a livello locale e internazionale, il governo messicano ha permesso un controllo indipendente sull'indagine giudiziaria del caso. Il governo ha firmato un accordo con i familiari degli studenti scomparsi e la Commissione interamericana per i diritti umani per consentire a un team di esperti internazionali di esaminare tutti gli aspetti della risposta dello stato su questo caso. Tuttavia, le autorità non sono riuscite a cooperare pienamente con gli esperti su molte delle richieste avanzate. 

La sparizione degli studenti è avvenuta nel contesto di una crisi nazionale dei diritti umani, con oltre 26.500 persone scomparse o disperse negli ultimi anni, quasi la metà delle quali durante la presidenza di Peña Nieto.